Domenica 23 gennaio nella Basilica di San Pietro papa Francesco ha presieduto la celebrazione eucaristica nella terza Domenica della Parola. In questa occasione papa Francesco ha conferito il ministero di lettore a 8 fedeli e il ministero del catechista ad altrettanti fedeli, provenienti da varie parti del mondo, attraverso i due riti predisposti, di cui quello del catechista è stato recentemente approvato in lingua latina dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti il 3 dicembre 2021 (Editio typica).
Nel 1972 Paolo VI con il motu proprio Ministeria quaedam aveva abolito i cosiddetti ordini minori (ostiariato, lettorato, esorcistato e accolitato), che erano concepiti come tappe successive di formazione riservate a coloro che si stavano preparando al ministero ordinato. Paolo VI stabilì che «quelli che finora erano chiamati Ordini minori, per l’avvenire dovranno essere detti ‘ministeri’» (MQ II) e che dovevano essere mantenuti in tutta la chiesa latina due ministeri, quello di lettore e quello di accolito.
Dopo la riforma di Paolo VI, dunque, «il lettorato e l’accolitato cessano pertanto di essere solamente tappe verso il presbiterato e funzioni transitorie assorbite poi dai presbiteri, ma divengono ministeri più variamente distribuiti all’interno del popolo di Dio; espletati da membri della Chiesa, operanti in diverse situazioni di vita, sempre corresponsabili della sua missione e compartecipi, con i vescovi, i presbiteri e i diaconi alla sua azione liturgica e alla sua presenza nel mondo» (CEI, I ministeri nella Chiesa (1973), 1). I ministeri istituiti hanno la loro radice nel battesimo e sono suscitati per la chiesa locale dallo Spirito che a ciascuno distribuisce i suoi doni come a lui piace (cf. 1Cor 12,11; CEI, Evangelizzazione e ministeri (1977), 1).
Sono due le novità introdotte da papa Francesco. Con la lettera apostolica in forma di motu proprio Spiritus Domini (11.01.2021) papa Francesco ha modificato il canone 230 § 1 del Codice di diritto canonico che riservava l’accesso ai ministeri istituiti soltanto alle persone di sesso maschile. Ieri, dunque, per la prima volta sono state istituite anche alcune donne (sei donne e 2 uomini, per la precisione); inoltre per la prima volta papa Francesco ha istituito 8 catechisti (4 catechisti e 4 catechiste), dopo che l’anno scorso con il motu proprio Antiquum ministerium (10.05.2021) aveva istituito il ministero del catechista.
«La realizzazione di una Chiesa tutta ministeriale», scrivono i vescovi italiani, è condizionata «all’acquisizione, in ognuno, di una coscienza diaconale o di servizio. Il cristiano non può vivere né per sé né a sé. È un membro: appartiene al corpo, e deve avere, nella docilità allo Spirito Santo che lo anima, la disponibilità a servire questo corpo, che è il corpo di Cristo. (…) Da questa coscienza veramente ecclesiale, che dovremo in tutti i modi formare e promuovere, lo Spirito Santo potrà avere una maggior prontezza di corrispondenza alle sue indubbie chiamate e ai suoi doni, per il servizio nella Chiesa a vantaggio della salvezza degli uomini» (EvM 90).